martedì 17 aprile 2012

LA DOTE

Di mano in mano,
di casa in casa,
di cassapanca in cassapanca,
di figlia in figlia;
solenne e presente nel pensiero, talvolta ostacolo e fregio,
talvolta onore e sfarzo, la dote si tramanda di donna in donna.
Aiuto alla famiglia che si forma, pagamento per la concessione.
Quantità inutilizzata.
Immobile e bianchissima, s'ingrigia nel corso degli anni.
La dote che la madre di mio padre mette da parte per i suoi tre
figli, tutti maschi, lei che è stata in Brasile, l'Americana.
La dote che era di donna e che diventa di uomo, per quest'uomo che
assomiglia sempre di più alla donna. L'uomo che va e affronta il
mondo da solo, padre, single, convivente di se stesso,
che cucina, pulisce, stira, piange.
La dote scherzo, che “c'è ma non userai mai, perchè mai troverai una
donna per te”, detta da sorella a fratello.
La dote che elenco e pazientemente scelgo,
fra le cose di casa.
La mia dote nuova, con lenzuola vecchie e mobili,
dote di nonna e bisnonna,
e i piatti dei punti del supermercato,
e la casa che sta crescendo, con i suoi debiti.
La mia nuova dote.

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