martedì 15 maggio 2012

PAROLE 14.05.2012

Stamattina mentre mio fratello mi portava in città ascoltavo il cd che aveva scelto e pensavo..
il cantante, originariamente dell'est europa, ma emigrato in america, parla con le parole del mondo, i mondi ed i paesi che ha attraversato e in cui ha vissuto, e che usa nelle canzoni che scrive. Dell'italia, e dell'italiano, conosce parolacce. Le parole che ha sentito quando è stato imprigionato per un furto non commesso, solo perchè diverso; e penso..
Penso a che parole userò e verranno usatequando dovrò insegnarle ai miei figli. Mi chiedo che vocabolario avremo noi uomini, allora, se già siamo così poveri di parole ora, e non riusciamo più ad  esprimere autorità se non urlando e bestemmiando. Che autorità avrò io? Quella che vorrei è l'autorevolezza, ormai sconosciuta, della ragione, del giusto e del vero, e non del più forte.
Oggi la parola, anche quella di molte donne, è la parola del più forte, e non forte come di forza pregnate, di vita, di significato, forte perchè piena e grande; ma forte perchè violenta e nella sua violenza vuota.
Abbiamo parole che perdiamo.
Abbiamo significati che scordiamo.
Uso parole perchè ho la sensazione che siano corrette, perchè suonano bene , ma ricordo cosa esprimono? Quali luci e quali ombre dovrebbero portare alla mia mente ed invece non vedo? Ho perso la sfumatura di grigi che mi dava voce. Ho perduto la parola dei poeti, pregna di vie e mi resta una via sola, vuota e spoglia. Quando apriremo bocca usciranno solo suoni sgraziati o ritroveremo il perchè di tali canzoni, riscopriremo il piacere di costruire insieme una Babele senza.. senza.. non ricordo la parola che c'è per esprimere la ricerca del più invece che il benessere nel meno..
Riuscirò un giorno a parlare di nuovo con i miei pensieri?