giovedì 24 ottobre 2013

Urla dal piano di sotto, preparo la borsa ed esco di casa, farà freddo e metto un cambio perché piove.
Le urla non sono una novità, per nulla, sono quel costante settimanale che distrugge la mia famiglia, o il mio equilibrio già abbastanza fragile.
Domani vedrò lei, e dio come vorrò urlarle in faccia.

Il lavoro di chi lavora con le persone è duro perché la sincerità non porta da nessuna parte, è difficile da accettare e le sfaccettature di ognuno ci impedisce di capirci. Non è il problema del lavoro, è Il Problema.

La mattina ascolto la radio, il giornale radio mi fa passare la voglia di vivere, siamo capaci di così tante cose e così tanto stupidi che la voglia di condividere quest'esistenza inconsistente con queste umanità così stupide e deprimenti mi distrugge, e allora non penso alla politica, non leggo, non guardo film, non ascolto musica, cerco solo il modo di non farti male quando ti incontrerò e di non soffrire per nulla.

Cerco di far scivolare l'acqua sulla mia pelle,
sono una roccia, sono sabbia, sono acqua....
sono, e nient'altro è importante.